Diario Lab Bambini 4 – Parole

Oggi, al laboratorio teatrale per bambini che teniamo a Chiavari,
abbiamo parlato poco.
Abbiamo lavorato sui mille e mille gesti, posizioni e movimenti
che possiamo creare e inventare solo con il nostro corpo.

E lo facciamo per un motivo forse banale ma ben preciso.

Perché spesso si pensa che il teatro si faccia dal collo in su. 
Parole, parole e ancora parole.
Che per fare teatro basti un copione da mandare a memoria.
E invece teatro si fa con tutto il corpo:
———————————————————————————-gambe, braccia, occhi, movimento nello spazio, contatto.
E già da bambini bisognerebbe impararlo, che il corpo non dovrebbe essere né un impiccio né un motivo di imbarazzo,
ma il primo e più importante strumento espressivo, prima di qualsiasi costume di scena, microfono, scenografia.
Che un bambino impara meglio facendo concretamente, fisicamente, e non soltanto con un testo da ripetere a memoria.

Insieme ai bambini del laboratorio teatrale abbiamo scoperto diverse cose:

– che uno sguardo può valere come 100 parole
– che un gesto può avere un significato diverso per due persone diverse
– che osservando bene la fisicità delle persone si possono capire un sacco di cose
– che ogni gesto, posizione, sguardo o movimento possono essere l’inizio di una storia.

Abbiamo iniziato a inventare delle storie partendo dal nostro corpo.
Prima di tutto abbiamo deciso gli sguardi, le posizioni, i gesti, la distanza o vicinanza dagli altri, i movimenti.
Già così, senza parole, le storie erano chiare e interessanti. Erano piccoli estratti di teatro.

Soltanto dopo ci abbiamo messo le parole.
E abbiamo scoperto che se usiamo bene il nostro corpo, le parole davvero necessarie sono meno di quanto penseremmo.
Un po’ come nella vita reale, in fondo.

 

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