Non è mai facile né scontato catturare l’attenzione dei bambini.
Non puoi essere tirchio di energie, non puoi essere spento.
Ogni volta cerchiamo di prepararci con attenzione,
pensando ad un incontro-lezione che li incuriosisca, li coinvolga, li interessi.
In teoria.
Poi nella pratica non sai mai se quel gioco funzionerà, se quell’altro li appassionerà,
se su quello faranno fatica, se sull’altro non riusciranno a concentrarsi.
Quest’anno stiamo sperimentando giochi iniziali piuttosto movimentati,
per dare modo ai ragazzi di liberare l’energia accumulata sui banchi di scuola
e dare libertà alla corsa, ai salti, alle risate pazze.
Abbiamo sperimentato giochi d’inseguimento fantastici e percorsi nella giungla,
combattimenti contro avversari immaginari e fughe da sciami di zanzare invisibili.
Questa settimana abbiamo lavorato sulla ribellione.
Cosa succede quando ci viene data una punizione ingiusta?
E se a darcela è qualcuno della nostra stessa età, il capo del nostro gruppo di amici?
E se la penitenza tocca ad uno dei nostri amici, stiamo zitti o lo difendiamo?
È possibile la ribellione? E come dev’essere per risultare efficace?
